Dal romanzo al film: “L’Arminuta” è un dolore che cerca una casa

La profondità si raggiunge a forza di scavi e gli scavi sono ferite aperte, spelonche di dolore, fessure di pietra tagliente. Una volta arrivati in profondità, nel confine liminare tra la sofferenza e la resa, si può solamente convertire la durezza di un vissuto in una scrittura duttile, che possa elevare al livello di un patimento comune, di un generale “saper soffrire con”. Tutto questo ce l’ha insegnato Donatella Di Pietrantonio, pennese, autrice de “L’Arminuta”.

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Alessandra Bucci e il libro metafora che arriva “A ritmo di cuore”

Siamo in Abruzzo, e la protagonista del libro è Vittoria, giovane adolescente avviata fin da subito all’attività sportiva per volere e desiderio della madre Rosa, a sua volta ginnasta ma con alle spalle un tragico incidente che ne ha stroncato prematuramente una brillante carriera. Le vite della giovane ragazza e della madre frustrata nelle sue aspirazioni giovanili si intrecciano e si confondono reciprocamente: la donna impone alla figlia un duro regime alimentare, un ferreo controllo delle attività di tempo libero e una conseguente e inevitabile limitazione in tutte quelle situazioni di vita e di socialità che dovrebbero invece caratterizzare i ragazzi della sua età.

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