Nascosto nel cuore delle montagne dell’Appennino italiano, si trova uno dei laboratori di fisica nucleari più affascinanti e misteriosi al mondo: il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso (LNGS).
La lunga galleria che oltrepassa il Gran Sasso, infatti, nasconde l’entrata di una città sotterranea. Questo straordinario centro di ricerca, situato a circa 1.400 metri sotto la superficie terrestre, è dedicato allo studio delle particelle subatomiche e offre una finestra unica sul mondo dell’astrofisica.
Realizzato nel 1988, ospita 750 studiosi che conducono esperimenti e ricerche sull’origine dell’universo. La sua posizione sotterranea fornisce un ambiente altamente protetto dai disturbi esterni, come i raggi cosmici, che rende il laboratorio ideale per studiare particelle subatomiche rare e deboli interazioni.
Uno dei progetti più noti condotti presso il LNGS è stato il rilevamento dei neutrini solari, che ha portato al riconoscimento del premio Nobel per la fisica nel 2002. Tra i rivelatori più noti c’è il rivelatore di neutrini Borexino, che studia i neutrini provenienti dal Sole. Altri esperimenti come DarkSide, XENON e GERDA si concentrano sulla ricerca di materia oscura, una delle questioni più affascinanti e misteriose dell’astrofisica contemporanea.
Il LNGS è anche un luogo di collaborazione internazionale, con scienziati provenienti da tutto il mondo che lavorano insieme. Questa diversità di talenti e conoscenze rende il laboratorio un punto di riferimento globale per la ricerca scientifica di punta. Con le continue scoperte e le sfide scientifiche che attendono il futuro, il LNGS rimane un faro di speranza per coloro che cercano di rispondere a domande fondamentali sull’origine dell’Universo.
di Federico Di Mattia