L’analisi critica del consumismo è un campo di studio e di discussione che esamina i modelli di comportamento dei consumatori e il loro impatto sulla società, sull’ambiente e sull’individuo.
Il consumismo spesso promuove la ricerca di felicità e soddisfazione attraverso il possesso di beni materiali. Questa enfasi sulla proprietà e sull’accumulo di beni può portare a una cultura di superficialità, nella quale il valore delle persone è perlopiù misurato dal loro status materiale. Come conseguenza porta alla depersonalizzazione delle relazioni umane producendo divisioni sociali e senso di ingiustizia.
A livello individuale un massiccio acquisto di beni genera dipendenza dal lavoro, con effetti negativi sulla salute finanziaria e mentale delle persone. Sono sempre più numerosi coloro che si indebitano e sono costretti a lavorare il doppio, il triplo, togliendo tempo prezioso alla famiglia e all’educazione dei figli.
A livello sociale il consumismo sta conducendo a una standardizzazione della cultura e dei gusti. Le grandi aziende spesso promuovono prodotti e tendenze che generano profitti, ma ciò può soffocare l’innovazione e la creatività individuale.
A livello globale la produzione su larga scala coinvolge processi industriali intensivi che consumano enormi quantità di risorse naturali, come energia, acqua e materiali grezzi contribuendo così alla crisi ambientale. La produzione di beni di consumo e la loro distribuzione richiedono spesso il trasporto su lunghe distanze, utilizzando veicoli alimentati da combustibili fossili, fonte significativa di inquinamento atmosferico.
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La logica dell’obsolescenza programmata, ovvero la pratica intenzionale da parte dei produttori di progettare e fabbricare prodotti in modo tale da diventare obsoleti o non funzionanti dopo un certo periodo di tempo o un numero prestabilito di utilizzi. Questo incoraggia i consumatori ad una cultura dell’usa e getta. Tale produzione di oggetti con un ciclo di vita sempre più breve, messi sul mercato e sistematicamente gettati nella spazzatura, generano una enorme quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche o nell’ambiente naturale.
La relazione tra consumismo e inquinamento è strettamente connessa e richiede sforzi significativi per ridurre la quantità di risorse utilizzate. E’ necessario promuovere una produzione più sostenibile e incoraggiare modelli di consumo consapevoli: sempre più individui e organizzazioni stanno cercando soluzioni per contrastare questa tendenza attraverso comportamenti di consumo più responsabili e l’adozione di prodotti e servizi che favoriscono la sostenibilità e la durata. La filosofia di Herbert Marcuse è stata un elemento centrale di aiuto nel dibattito tra consumismo e controllo tecnologico. La sua critica della conformità rimane rilevante oggi, invitandoci a considerare la possibilità di una società alternativa.
di Federico Di Mattia