Shirataki di Konjac. Davvero non ingrassano?

Se siete tra pastaioli incalliti o spaghetti addicted ma avete necessariamente bisogno di eliminare qualche chilo senza rinunciare ad un’amatriciana o un bel risotto ai frutti di mare, la soluzione arriva dalla Natura e da una radice asiatica, simile ad una barbabietola, conosciuta con il nome di konjac, la cui farina è usata come addensante dalla cucina orientale da oltre un millennio, ma anche per preparare gli shirataki, gli spaghetti da ‘zero calorie’.  

Una deliziosa pasta ipocalorica che, oltre a facilitare la perdita di qualche chilo, in caso di obesità e sovrappeso, possiede numerose proprietà benefiche per l’organismo, tra cui quella di favorire l’evacuazione grazie all’alto contenuto di fibre in essa contenute.

Chi può mangiare la Konjac

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La pasta Shirataki e tutti i derivati di Konjac, non hanno particolari controindicazioni, anzi, il prodotto può essere consumato da celiaci, da chi soffre di intestino pigro, persino da diabetici a patto che, come sempre, non si ecceda nelle quantità, e in tutte quei regimi alimentari che necessitano di un apporto minore di calorie. Sconsigliata a chi soffre di occlusione intestinale. In caso di dubbi è consigliabile consultare prima uno specialista.

Konjac, proprietà e benefici

Il glucomanno, presente nella pasta di Konjac, blocca l’assorbimento degli zuccheri, ha un contenuto bassissimo di grassi e carboidrati. A contatto con l’acqua, essendo una fibra idrosolubile, aumenta il suo volume fino all’80% in più, restituendo quel senso di sazietà e di soddisfazione tipico di chi è abituato a nutrirsi con un buon piatto di pasta della cucina mediterranea.

Come si cucinano?

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Risino di Konjac con zucchine, gamberetti e semi di papavero

Gli spaghetti, ma anche il gustoso risino si cucinano allo stessa modo della nostra classica pasta. Vanno immersi in acqua bollette per una decina di minuti e, una volta scolati, lavati sotto l’acqua bollente. Dopodiché si può procedere al condimento preferito saltandoli in padella. Non scuociono mai e pur non avendo un aspetto particolarmente invitante, hanno un sapore gradevole al palato. Se preferiamo la consistenza del riso, invece, esiste in commercio il risino Konjac, un ottimo sostituto da preparare in tutte le varianti possibili. Il risultato, alla fine, dipende dalla vostra fantasia. Una sola raccomandazione: andateci piano con l’olio. Usate sempre l’olio extra vergine di oliva, a crudo e non più di un cucchiaino a pietanza.

FAD

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